Alcesti - L’Amore e la Morte da Euripide e R. M. Rilke
Drammaturgia e regia di Maurizio Carlo Luigi Vitale
Prima nazionale nell’ambito del II° ciclo di rappresentazioni classiche
Al Teatro Greco di Iaitas Parco archeologico di Monte Iato
Alcesti - L’Amore e la Morte da Euripide e R. M. Rilke
Drammaturgia e regia di Maurizio Carlo Luigi Vitale
Prima nazionale nell’ambito del II° ciclo di rappresentazioni classiche
Al Teatro Greco di Iaitas Parco archeologico di Monte Iato
TMO - Teatro Mediterraneo Occupato
presentano
Alcesti - L'Amore e la Morte
da Euripide e R. M. Rilke
uno spettacolo di Maurizio Carlo Luigi Vitale,
Prodotto da A.GI.TE. Agenzia Giovani Teatranti e
TMO Teatro Mediterraneo Occupato.
Gli anni ’70, l’ultimo decennio in cui ci si è interrogati sul senso della vita, della morte, ma soprattutto sul ruolo dell’essere umano nell’universo. In quest’epoca dove la vita ancora non era diventata metafora di se stessa è collocato Alcesti. Negli anni della psichedelia del libero amore della comunanza tra tutti gli esseri umani, Alcesti e suo marito Admeto si confrontano sul valore dell’esistenza. Lei risorta grazie all’intervento di Eracle che la strappa al Regno dei Morti dove lei stessa si era lasciata condurre per salvare il marito condannato da una dea, lui che ha disperatamente cercato chi morisse al posto suo e che resta comunque turbato dalla scelta così coraggiosa ed estrema della moglie. Un dialogo forte, impegnativo per capire perché si vive, perché si deve morire e che senso ha l’amore. Così se per Alcesti la vita è leggerezza e va accettata come viene, nella buona e nella cattiva sorte, va vissuta affinché ogni esperienza anche piccola sia fonte di felicità, per Admeto la vita è un peso, non ne sopporta la responsabilità, non ne sopporta l’ineluttabilità, non ne sopporta la fine preso come a sopravvivere e non a vivere. Alcesti è l’incarnazione dei seventies, Admeto è tremendamente moderno, attuale, anni 2k. Un scontro tra chi si pone tante domande e chi non vuol più porsene. Così se non c’è più a questo punto un palazzo come luogo degli eventi ma un giardino, è comunque presente una servitù, un colorato coro che osserva, giudica, condanna i due pungolandoli alla ricerca della verità assoluta, ben diversa dalle verità che ognuno cerca di spacciare come oggettive. Alcesti, l’Amore e la Morte è comunque un Dramma, e questa condizione ineluttabile si esplica nel finale, perché in fondo, se è vero che la sabbia della clessidra è tornata indietro, il destino se esiste, è scritto, altrimenti sono solo gesti e azioni che solo apparentemente non sono collegati e dipendenti. Con la drammaturgia del regista Maurizio C. L. Vitale, liberamente tratto dall’opera di Euripide e con la meravigliosa introduzione dell’elegia di R. M. Rilke, Alcesti è uno spettacolo di Dramma Antico la cui chiave contemporanea porta lo spettatore a comprendere quanto gli enigmi dell’uomo e dell’amore di più di due millenni or sono, siano tutt’ora le domande più importanti ed alle quali difficilmente troviamo ancora oggi, una risposta davvero soddisfacente.
In scena:
Alcesti - Giuditta Perriera
Admeto - Rosetta Iacona
Ferete - Rosario Versaggio
Corifea - Gloria P. M. Alfano
Coro
Elena Beninati
Roberto Matranga
Mariano Lo Bianco
Enza Mortillaro
Walter Pegoraro
Assistenti di regia
Greta Pecora
Salvatore Provenzano
Effetti sonori Giuseppe Calisti
Direttore di scena Ezio Fratello
Costumi realizzati da Luisa Urso TMO Teatro Mediterraneo Occupato